Per secoli l’igiene orale è stata praticata in due modi: usando stuzzicadenti ottenuti con schegge di legno o di osso, oppure strofinando bastoncini o radici sui denti. Uno dei primi dentifrici usati è stato quello inventato nell’Antica Roma: polvere di bicarbonato di sodio e cervello di topo.
La prima anestesia generale della storia è stata eseguita da Crawford Long a Boston (USA) il 30 marzo 1842, ma quello che viene (erroneamente) considerato il padre dell’anestesia è William Morton, un dentista che sempre a Boston il 30 settembre 1846 narcotizzò un paziente con l’etere prima di un’avulsione dentaria e, subito dopo, si recò alla redazione del Boston Journal, accompagnato dal paziente stesso. Il mattino seguente fu pubblicata la notizia dell’intervento indolore.
I primi dipinti non caricaturali di persone sorridenti con le labbra socchiuse sono del XVII secolo. Prima i denti (e le bocche in generale) erano troppo poco curati per potersi permettere di mostrarli.
I primi splintaggi per stabilizzare denti mobili con fili o fasce d’oro sono state realizzati da artigiani etruschi.
Le prime protesi dentali fisse (i comuni “ponti”) in oro per sostituire denti mancanti sono opera di artigiani etruschi che fissavano denti in oro oppure denti umani o di cavallo (limati e modellati) con fasce d’oro.
Nel VII secolo d.C. in Cina venne scoperto che un amalgama di mercurio e polvere d’argento e stagno nel giro di qualche ora si trasforma in un composto solido e resistente, adatto per l’otturazione o la ricostruzione di denti danneggiati.
George Washington, primo presidente degli Stati Uniti d’America, ha sofferto per anni di infezioni alla bocca che gli hanno provocato una forte alitosi e la perdita di buona parte dei denti. Nel 1789 il suo dentista gli fabbricò una protesi mobile utilizzando un dente di ippopotamo (base della protesi), in cui ha incastonato denti umani fissati con ribattini d’oro, e lasciando un foro per accogliere l’unico elemento superstite.