No. I dentifrici possono essere molto diversi tra loro anche se la base di partenza è più o meno sempre la stessa: un po’ di sapone, una parte più o meno abrasiva di silicati per eliminare le macchie (vedremo più avanti nel dettaglio), un po’ di fluoro che disinfetta e minimamente rinforza lo smalto (non nei dentifrici per bambini per evitare che, inghiottendolo, si intossichino). Il tutto reso piacevole da un aroma, di solito mentolo. Detto questo, esistono dentifrici indicati per esigenze specifiche.

Ci sono ad esempio quelli per denti sensibili, che da una parte sono poco abrasivi e anzi un po’ rinforzanti, e dall’altra sono minimamente desensibilizzanti. Ci sono poi quelli per chi ha problemi alle gengive: particolari ingredienti curano e proteggono le gengive che tendono a infiammarsi facilmente. Sempre a questa categoria appartengono i dentifrici arricchiti con clorexidina o altro disinfettante, che però devono essere usati solo per pochi giorni esattamente come i corrispettivi collutori.

Un’altra famiglia di dentifrici è quella degli sbiancanti che a sua volta si divide in due sottogruppi: quelli molto abrasivi (che eliminano sì le macchie ma nel lungo periodo consumano anche i denti) e quelli meno aggressivi che contengono sostanze sbiancanti (ma che non sempre sono ben sopportate dai denti più sensibili).